Pubblicizzare e offrire prodotti con un segno identico o simile al marchio registrato di un terzo senza l'autorizzazione di quest'ultimo costituisce una violazione del marchio.
Fino a che punto il mercato attraverso il quale passano i prodotti con marchio può essere contestato per violazione da parte del titolare del marchio quando vi opera un venditore senza scrupoli, non autorizzato dal marchio?
Quando la piattaforma si limita a immagazzinare e spedire i prodotti venduti da terzi che utilizzano la piattaforma per vendere i loro prodotti, la CGUE ritiene che il marketplace non possa essere responsabile per la violazione del marchio, in linea con quanto previsto dall'Articolo 14 della Direttiva sul Commercio Elettronico 2000/31/CE, e con la precisazione che alla piattaforma può sempre essere notificato un avviso per obbligarla ad assumersi la responsabilità;
La questione preliminare sottoposta alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea nel caso Louboutin/Amazon cerca di ribaltare questa irresponsabilità.
Nell'ambito del suo programma "Fulfillment by Amazon", Amazon è effettivamente più coinvolta nel marketing del prodotto del venditore terzo, compresa la realizzazione di attività pubblicitarie e promozionali, la fornitura di informazioni ai clienti, la gestione dei rimborsi per la merce difettosa e il pagamento della merce venduta.
Potrebbe quindi essere ritenuto responsabile.
(Causa C-148/21 -
Nella bozza di direttiva DSA del 15 dicembre 2022 (https://roquefeuil.avocat.fr/2021/01/2021-la-nouvelle-reglementation.html) (https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/proposal-regulation-european-parliament-and-council-single-market-digital-services-digital-services), il sistema di non responsabilità delle piattaforme viene comunque mantenuto nella sua essenza, ma rafforza i loro obblighi:
Non devono indurre il consumatore medio, ragionevolmente informato, a credere che il prodotto o il servizio oggetto della transazione sia fornito dalla piattaforma online stessa.
Devono informarsi sul venditore raccogliendo informazioni in anticipo (Articolo 22) e fornire sistemi di allarme più efficaci (Articolo 19)... in breve, devono rispettare tutta una serie di vincoli che, in caso di inadempienza, possono far scattare la loro responsabilità. Da continuare.
Sul tema del copyright :
Cause CJEU C-682/18 e C-683/18 Youtube, Cyando
Articolo 3 della Direttiva 2001/29/CE del 22 maggio 2001 sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione;
Articolo 14 della Direttiva 200/31/CE dell'8 giugno 2000 sul commercio elettronico;
Alla luce di queste direttive, la CGUE chiarisce che le piattaforme non possono essere ritenute responsabili della comunicazione online di contenuti protetti da copyright se la piattaforma svolge semplicemente un ruolo neutrale e tecnico.
Questi chiarimenti non riguardano l'interpretazione della nuova Direttiva (UE) 2019/790 del 17 aprile 2019, articolo 17, sul diritto d'autore e i diritti connessi nel mercato unico digitale.