avvocato di diritto informatico a Parigi

 

In nome della trasparenza, della lotta al riciclaggio di denaro e della libertà di stampa, i consorzi giornalistici fanno una professione di investigazione sui flussi finanziari sospetti, in parallelo o prima delle indagini di polizia o giudiziarie.

Inoltre, tendono a individuare personalità più o meno note sulla base di documenti pubblici che possono trovare su Internet.

Questi documenti pubblici derivano talvolta da fughe di dati, note come "Pandora papers", "Panama papers", ecc. e anche da documenti pubblici ufficiali.

Questi media a volte sono pronti a fare deduzioni affrettate per ottenere uno scoop e attirare i lettori o, più legittimamente, per cercare di fare luce su un caso.

Le persone vengono così sospettate pubblicamente e poi registrate in banche dati condivise, come World-Check, alle quali alcune banche, poco attrezzate in termini di risorse investigative - e soprattutto desiderose di chiudere piccoli conti (<3ME) poco redditizi e rischiosi - si affrettano a verificare se i conti bancari che detengono non coinvolgano persone prese di mira da questi dossier.

Saranno veloci a chiudere questi conti senza spiegazioni, e quindi saranno in grado di giustificare la loro conformità alle autorità di vigilanza e alla cooperazione internazionale, senza spendere troppo denaro.

L'ICIJ è uno di questi consorzi di giornalisti e intende partecipare alla lotta contro l'evasione fiscale e l'impoverimento delle nazioni.

Questo tipo di consorzio presuppone che i governi e le autorità pubbliche gestiscano il denaro pubblico in modo corretto e che, in ogni caso, non vi sia alcuna giustificazione per la frode. Nessuno contesterà che la frode sia effettivamente sbagliata in sé, in quanto finalizzata a eludere indebitamente i propri obblighi legali, e che la frode fiscale possa avere l'effetto di impoverire il contribuente coscienzioso.

D'altra parte, l'opinione che le autorità pubbliche non debbano provocare una legittima sfiducia non è purtroppo condivisa.

Soprattutto, una persona può affermare di essere ingiustamente vittimizzata dai media e lamentare di non aver ricevuto le garanzie che le spettano nel contesto delle indagini delle autorità giudiziarie o amministrative.

Queste includono le garanzie di segretezza investigativa, la presunzione di innocenza e la possibilità di un'udienza imparziale prima che venga emessa una condanna.

Che ricorso ha una persona che è stata denunciata ingiustamente contro i media?

La persona denunciata dalla stampa può scegliere di 'comunicare' o meno, e quindi creare una certa immagine per il pubblico, a seconda della sua situazione.

Avrà cura di conciliare la sua comunicazione con i requisiti di segretezza delle indagini (previsti ad esempio dall'Articolo 11.del Codice di Procedura Penale francese), o di altri segreti, compreso il segreto commerciale, previsto dalla Direttiva (UE) 2016/943 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO dell'8 giugno 2016 sulla protezione del know-how non divulgato e delle informazioni commerciali (segreti commerciali) contro l'ottenimento, l'uso e la divulgazione illeciti.

Così, l'articolo 11 del Codice di procedura penale francese prevede, nella sua versione di 24 dicembre 2021:

Salvo che la legge non preveda diversamente e fatti salvi i diritti della difesa, i procedimenti durante le indagini e l'inchiesta saranno segreti.

Chiunque partecipi a questa procedura è tenuto al segreto professionale alle condizioni e alle sanzioni previste dall'Articolo 434-7-2 del Codice Penale.

Tuttavia, al fine di evitare la diffusione di informazioni incomplete o inesatte o per porre fine a un turbamento dell'ordine pubblico o quando qualsiasi altro imperativo di interesse pubblico lo giustifichi, il Pubblico Ministero può, d'ufficio e su richiesta del tribunale inquirente o delle parti, direttamente o attraverso l'intermediazione di un ufficiale di polizia giudiziaria che agisce con il suo accordo e sotto la sua supervisione, rendere pubblici elementi oggettivi tratti dal procedimento che non includono alcuna valutazione del merito delle accuse contro le persone accusate.

Da un punto di vista legale, la legge dei Paesi europei prevede un'azione di diffamazione contro i media, secondo una procedura specifica.

Per esempio, nel diritto francese, la legge del 29 luglio 1881 sulla libertà di stampa e il suo articolo 29 che afferma che

Qualsiasi accusa o imputazione di un fatto che leda l'onore o la considerazione della persona o dell'ente a cui il fatto è imputato è diffamazione. E' punibile la pubblicazione diretta o mediante riproduzione di tale accusa o di tale imputazione, anche se effettuata in forma dubbia ovvero se diretta a persona od ente non espressamente nominato, ma la cui identificazione è resa possibile dai termini discorsi, grida , minacce, scritte o stampati, cartelli o manifesti incriminati.

La protezione della privacy può anche essere richiesta, ad esempio, attraverso l'Articolo 8 della Convenzione Europea sui Diritti Umani (o Convenzione per la Protezione dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali del 4 novembre 1950).

Ogni persona ha il diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, della propria casa e della propria
corrispondenza.
Un'autorità pubblica può interferire con l'esercizio di questo diritto solo al fine di
a condizione che tale interferenza sia prescritta dalla legge e costituisca una misura che, nella
una società democratica, è necessario per la sicurezza nazionale, per la sicurezza pubblica, per la
il benessere economico del Paese, il mantenimento dell'ordine pubblico e la prevenzione del crimine.
protezione della salute o della morale, o protezione dei diritti e delle libertà
di altri.

 

Quali sono i rimedi contro i database?

La legge sulla protezione dei dati personali mira a sanzionare il trattamento, in particolare quello informatico, dei dati personali che violano le libertà o il consenso della persona.

Questo diritto può essere invocato nei confronti di file e database, motori di ricerca internet.

Gli archivi, i registri, le elaborazioni, i motori di ricerca e altri database che raccolgono dati personali permettono di profilare l'individuo, a volte a suo danno.

Infatti, un'interrogazione nella banca dati su un nome o su altri dati personali porterà inevitabilmente alla stesura di un profilo della persona interessata, all'aggiunta di una categoria e di ogni possibile opinione negativa, pubblica o meno, proveniente da una fonte giornalistica o meno, da una fonte ufficiale o meno, a seconda del tipo di banca dati consultata.

Il file, nella misura in cui consente l'accesso diretto e istantaneo al profilo di una persona a partire dalle informazioni contenute in uno dei suoi dati personali, ha una capacità di disturbo che può essere particolarmente dannosa quando il database è pubblico, senza restrizioni di accesso, e non riservato alle autorità di polizia, come può essere il caso, ad esempio, di un motore di ricerca su Internet.

Nel diritto dell'Unione Europea, è il Regolamento (UE) 2016/679 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la Direttiva 95/46/CE (Regolamento generale sulla protezione dei dati) che prevede il regime di protezione dei dati personali.

Questa protezione è garantita dai rimedi giudiziari e amministrativi aperti al cittadino, ma anche dall'iniziativa di autorità dedicate che possono agire in rete (ad esempio, nell'UE, una rete di autorità nazionali in ciascuno degli Stati membri dell'UE).

Questo diritto alla protezione dei dati personali include un "diritto all'oblio", previsto dall'Articolo 17 del Regolamento, che consente la cancellazione dei dati personali.

Questo diritto non mette in alcun modo in discussione la libertà di espressione della stampa, ma consente di limitare il trattamento dei dati personali (cioè la "schedatura dei dati personali") quando sono in gioco i diritti fondamentali dell'individuo, tra cui la privacy e la sicurezza.

Occorre quindi fare una distinzione tra

da un lato:

  • Le "notizie" che appaiono spontaneamente sotto forma di bollettino su questo o quell'argomento, a seconda proprio della situazione attuale, di chi è al comando e di quale libertà di espressione intende promuovere,

e dall'altra parte :

  • il "trattamento dei dati personali", il cui utilizzo presuppone la previa fornitura di dati personali; in questo caso, è la fornitura di dati personali, e non l'"attualità", a determinare il risultato della ricerca.

 

La lincieremo: il diritto all'oblio su internet

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